Jerash è uno dei più importanti siti archeologici del Medio Oriente e del mondo. Seconda solo a Petra tra le destinazioni preferite dai turisti in Giordania, la città è capace di lasciare a bocca aperta anche i meno appassionati di archeologia.
Quello che più colpisce infatti, oltre alla grandezza del sito, è l’ottimo stato di conservazione di questa antica città giordana che racconta la storia, la ricchezza e la bellezza dell’impero romano.
La storia del sito di Jerash
Perché parlare di “Pompei del Medio Oriente” non è sbagliato? La città di Jerash fu fondata oltre 6500 anni fa, su una pianura circondata da fertili colline ricche di ulivi e piante da frutto. Nel 63 a.C. cadde sotto il dominio romano finendo per essere annessa alla Lega della Decapoli, l’alleanza delle dieci grandi città romane.
È per questo motivo che la città, allora nota con il nome di Gerasa, prosperò per secoli grazie al commercio diventando un crocevia dei trasporti via terra e vivendo il suo periodo di massimo splendore proprio sotto il dominio dei Romani.
Attorno al V secolo, con lo sviluppo del trasporto marino, il numero di carovane che transitavano per Jerash andò affievolendosi fino a che nel VII secolo venne invasa dai sasanidi e dagli arabi.
Com’è possibile quindi che Jerash sia, ancora oggi, una delle città di epoca romana meglio conservate al mondo? Questo si deve al fatto che la scoperta di questa incredibile città romana risale solo agli anni ‘70. Nel 747 d.C. infatti un disastroso terremoto rase quasi al suolo la città che venne abbandonata per costruirne una nuova a poca distanza. Un evento che sotterrò la città sotto alla sabbia giordana, nascondendola agli occhi e alla memoria del mondo intero, almeno fino alla sua riscoperta.
Se, nonostante tutto, possiamo vedere Jerash in tutto il suo splendore, lo dobbiamo anche alla sensibilità delle poche comunità che ricostruirono le loro case andando a prendere le pietre altrove, senza toccare la terremotata città in segno di rispetto.
La visita al sito di Jerash
Ti basterà vedere qualche immagine per comprendere come la riscoperta e il restauro di quest’aria siano testimoni dell’incredibile grandezza delle opere romane nel Medio Oriente tra strade lastricate, colonnati, templi, teatri, piazze, bagni termali, fontane e cinta murarie.
Al di là delle dimensioni, infatti, quello che colpisce è la maestria dei dettagli architettonici: l’asimmetria del pavimento, la ricchezza delle decorazioni e i marmi policromi sono davvero qualcosa di unico al mondo.
La visita al sito di Jerashdura almeno due-tre ore. In alcuni punti sono presenti pannelli didattici in lingua inglese che spiegano la storia del sito e delle sue parti, ma visitarla con una guida è imprescindibile per godere appieno il luogo nella sua magnificenza.
Il maestoso e imponente Arco di Adriano, l’Ippodromo che poteva ospitare 15.000 persone, gli splendidi decori della Porta di Philapelphia, la Piazza ovale racchiusa da 56 colonne ioniche, ma anche le fognature, i tetrapyla e la grandiosa Ninge, la splendida fontana dedicata alle ninfe, sono solo alcune delle meraviglie che ti troverai di fronte.
Come raggiungere Jerash e visitare i dintorni
Jerash dista circa 50 chilometri dalla capitale Amman e l’auto con driver è sicuramente la soluzione più comoda per arrivare al sito e per esplorare i dintorni.
Al ritorno infatti è possibile fermarsi a visitare Salt, famosa per le sue case di pietra arenaria di color giallo ocra; il Castello di Ajlun, esempio di architettura militarie medievale di origine arabo-islamica, oppure il sito archeologico di Pella tra rovine di epoca greco-romana, bizantina e cattoliche.