Avete mai provato l’emozione di un volo in mongolfiera? Se ancora non avete avuto la fortuna di sperimentare questo suggestivo mezzo di trasporto, così unico nel suo genere, la Turchia è uno dei luoghi più indicati per iniziare.
Un volo sulla Cappadocia, all’alba, in compagnia di decine e decine di palloni, è senza dubbio una delle esperienze più incredibili che si possano provare durante un viaggio in Anatolia.
L’avventura inizia molto presto al mattino perchè il momento migliore per far alzare in volo questo aeromobile è proprio alle prime luci del giorno, quando i venti sono ancora calmi e l’aria è ferma.
Pochi minuti di preparazione, il tempo di gonfiare i palloni multicolor e siamo pronti per “imbarcarci” sul cestino. Ancora qualche colpetto al motore che sprigiona aria calda e… la magia ha inizio.
In silenzio, pian piano, la mongolfiera prende quota, prima con voli radenti fra pinnacoli, formazioni rocciose e campi in fiore, poi sempre più in alto, fino a circa 800 metri di altezza, per godere di tutta la meraviglia del Parco Nazionale di Göreme, la Fortezza di Uçhisar, i siti rupestri, i Camini delle Fate ed ogni altra formazione rocciosa che la natura ci regala. La Cappadocia, Paese dei bei cavalli in lingua persiana, ha una conformazione geologica piuttosto atipica in quanto è formata da tufo calcareo che, nel corso di milioni di anni, ha subito l’erosione degli agenti atmosferici – vento, neve, ghiaccio, sole – acquisendo forme insolite.
Proprio questa friabilità della roccia, ha permesso alle popolazioni antiche di scavare vere e proprie abitazioni nella roccia, dando vita ad insediamenti di cui ancora oggi restano importanti testimonianze protette dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità dal 1985. Il Museo all’aperto di Goreme, con le sue famosissime Chiese Rupestri, è senza dubbio la testimonianza più significativa della presenza dei primi cristiani che, per sfuggire alla persecuzione degli imperatori Romani, scelsero questa terra inospitale per scavare rifugi sicuri, dove vivere e pregare, decorati con affreschi e grafiti ancora visibili.
Le città sotterranee sono l’esempio di una tecnica di costruzione perfetta che ancora oggi lascia stupefatti per la sua ricercatezza: veri e propri dedali di cunicoli, sempre più profondi e sempre più stretti, con un perfetto sistema di areazione e circolazione dell’aria, ospitavano intere carovane di nomadi e viandanti che sceglievano questi rifugi per proteggersi dal freddo e dai saccheggiamenti.
Ancora oggi, all’interno delle città sotterranea e delle abitazioni scavate nella roccia si possono riconoscere le zone dedicate alla cucina, con nicchie ricavate per riporre gli utensili, quelle dedicate al riposo, con piccole nicchie che fungevano da armadi e la zona più conviviale, dove riunirsi e discutere.
Una delle caratteristiche della mongolfiera è di non avere un vero e proprio timone, quindi la direzione la decide il vento e questo rende il volo ancora più emozionante perché non sarà mai uguale a quello precedente. La maestria del timoniere è proprio quella di saper calibrare il calore all’interno del pallone , per sfruttare al massimo le correnti ascensionali e discensionali e correggere la rotta.
Se si ha fortuna, ed i venti ci assistono, si può sorvolare anche la piccola cittadina di Ürgüp, uno degli insediamenti urbani più suggestivi della Cappadocia, trasformata nel tempo in uno dei principali centri turistici della regione.
I 60 minuti (circa) di volo passano troppo in fretta, è già ora di scendere, di tornare con i piedi per terra. La delusione di dover abbandonare quell’atmosfera fatata è ripagata solo dal pensiero che abbiamo tanto ancora da vedere, il viaggio continua alla volta delle cascate pietrificate di Pamukkale e della città di Efeso.